CBD: che cos'è?
Il cannabidiolo (CBD), al pari del suo fratello più "famoso" tetraidrocannabinolo (THC), è un fitocannabinoide. Dalla pianta di canapa - o cannabis - si possono estrarre molte molecole diverse, tra le quali appunto i fitocannabinoidi. È stato stimato che di questi, in ogni pianta di canapa, ce ne siano all'incirca di oltre 100 tipi diversi!
Al contempo, nel nostro corpo c’è un sistema biologico specifico per regolare diversi processi fisici e mentali sul quale vanno ad influire questi fitocannabinoidi: si chiama sistema endcoannabinoide (ECS) ed è composto da una serie di recettori cannabinoidi (sopratutto CB1 e CB2, distribuiti in vari sistemi e membrane del nostro corpo) che interagiscono con tutti tipi di cannabinoidi - sia esogeni che endogeni - tra cui ovviamente anche i fitocannabinoidi.
I recettori CB1 sono presenti in quantità abbondante nell'area del sistema nervoso e del cervello (il THC interagisce sopratutto sui neuroni ad esempio, provocando il famoso "sballo") a conferma dell’importante ruolo che questi recettori hanno nella modulazione della neurotrasmissione in specifiche sinapsi (con la funzione di regolare il rilascio di neurotrasmettitori come serotonina, dopamina e glutammato, ed essendo quindi direttamente coinvolti nei circuiti del piacere, fra cui anche quello dell’appetito, ad esempio).
I recettori CB2 sono invece più abbondanti al di fuori del sistema nervoso e maggiormente espressi a livello periferico all’interno del corpo umano, ad esempio nel sistema immunitario in particolare, così come nelle ossa o nella milza.
A differenza del THC e del CBG ad esempio, il cannabidiolo (CBD) agisce indirettamente sui recettori del sistema endocannabinoide. Il cannabidiolo (CBD) nello specifico non agisce su una particolare patologia: è una sostanza "regolatrice" del nostro sistema endocannabinoide. Il cannabidiolo (CBD) modula dei meccanismi che già sono esistenti e in atto nel nostro organismo.
Nel momento in cui si attua uno squilibrio o uno scompenso nel sistema endocannabinoide, la modulazione provveduta dal cannabidiolo (CBD) - che agisce, ad esempio, sul sistema immunitario o indirettamente su un processo infiammatorio - tende a ripristinare l'equilibrio originario.
In sostanza, il cannabidiolo (CBD) comporta una modulazione indiretta di una alterazione del sistema endocannabinoide umano provocata da patologie o traumi.
Il cannabidiolo (CBD) inoltre non è psicoattivo - al contrario del THC - quindi non fa “sballare”, non è psicotropo, intossicante e non crea assuefazione. Il cannabidiolo (CBD) ha tutta una serie di proprietà terapeutiche sostenute da un’ampia mole di ricerca scientifica, motivo per cui è riconosciuto come uno dei principali elementi della “Cannabis terapeutica”. Svolge anche un'importante funzione neuroprotettrice. Infatti, maggiore è la quantità di cannabidiolo (CBD) presente in una qualità di cannabis, minore è la compromissione della funzionalità cerebrale che essa può provocare.
In parole povere, il THC altera la mente, mentre il CBD stimola la guarigione, consentendo di trattare l’ansia, la psicosi, i vuoti di memoria e disturbi come l’epilessia e la schizofrenia. Non producendo effetti psicotropi il cannabidiolo (CBD) è legale nella maggior parte dei paesi del mondo.
LE PROPRIETÀ DEL CANNABIDIOLO (CBD)
- Ansiolitiche: è stato dimostrato che mitiga i sintomi associati al Disturbo Post Traumatico da Stress (DPTS) e al Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC).
- Calmanti: è stato dimostrato efficace nella cura dell’insonnia.
- Analgesiche e anti-infiammatorie: è stato dimostrato che riduce la percezione del dolore grazie alla sua azione sul sistema endocannabinoide presente nel corpo umano.
- Energizzanti e antiossidanti: noto per i suoi effetti calmanti, il cannabidiolo (CBD) offre anche proprietà energizzanti, grazie alla sua azione detossinanate e alla capacità di rafforzare le cellule del corpo umano, contribuendo alla loro corretta rigenerazione. Secondo uno studio del 2008 ha un effetto antiossidante superiore alle vitamine C e E.
- Neuroprotettive: è stato dimostrato un potenziale nell’azione di riduzione dello stress ossidativo che può colpire le cellule cerebrali, grazie anche alle sue proprietà antinfiammatorie.
- Antipsicotiche: alcune prove scientifiche suggeriscono possa trattare la schizofrenia ed altri problemi di salute mentale, come il disturbo bipolare.
- Antiemetiche: gli oli a base di cannabidiolo (CBD), facilmente digeribili e senza componenti chimici, possono facilmente ridurre questo disturbo, trattando efficacemente i sintomi di rigetto. Senza il sapore sgradevole dei normali farmaci antiemetici, ricchi di antiacidi e bismuto.
- Anticonvulsivanti: il cannabidiolo (CBD) sarebbe molto efficace nella terapie per trattare alcune forme di epilessia infantile, tra cui la Sindrome di Dravet.
POSSIBILI EFFETTI COLLATERALI DEL CANNABIDIOLO (CBD)
- Secchezza delle fauci: Il cannabidiolo (CBD) influisce sul comportamento delle ghiandole salivari, quindi può causare una leggera secchezza, che rimane comunque temporanea e a cui si può facilmente ovviare idratandosi opportunamente.
- Variazioni dell’appetito: Dato che dipende molto dal tono dell’umore, e dato che il cannabidiolo (CBD) ha effetti importanti proprio sull’umore, è possibile che assumendo estratto di cannabis si possano notare un aumento oppure una diminuzione del senso di fame (è una questione soggettiva). Se si trattasse di un effetto indesiderato, in ogni caso, si potrebbe porre rimedio a ciò riducendo la dose quotidiana di cannabidiolo (CBD) fino a tornare a condizioni normali di appetito.
- Leggero abbassamento della pressione: Il cannabidiolo (CBD) ha effetti ipotensivi, di conseguenza risulta utile a chi deve tenere sotto controllo la tendenza all’ipertensione; per gli altri soggetti, meglio consultare un medico prima di intraprendere un trattamento a base di cannabidiolo.
- Senso di vertigine: Per ovviare a ciò, è sufficiente iniziare l’iter con dosaggi di cannabidiolo (CBD) limitati, per poi eventualmente incrementarli.
- Senso di stanchezza: Avendo il cannabidiolo (CBD) effetti calmanti, è possibile che alcune persone notino una certa fiacca o sonnolenza. Anche in questo caso, basterà dosare in modo più oculato la quantità di estratto di cannabidiolo (CBD) per eliminare gli effetti indesiderati.
- Dissenteria: Questo effetto collaterale solitamente è dovuto più all’olio utilizzato come vettore che al cannabidiolo in sé. In genere il CBD viene associato ad olio di canapa, di oliva o MCT (trigliceridi a catena media); se uno di questi dovesse dare fastidio, sarebbe comunque possibile selezionare un prodotto formulato con un differente olio vettore.
- Irritazione della pelle: Con l’applicazione di creme, gel o lozioni al CBD, si potrebbe verificare un arrossamento della cute: per questo è importante testare il prodotto prima su una zona ristretta per vedere come reagisce.
Come avrai notato, si tratta di effetti collaterali leggeri, e vale la pena ribadire che, interrompendo l’assunzione di cannabidiolo (CBD), essi spariscono automaticamente (non sono permanenti).
PER COSA POSSO USARE IL CANNABIDIOLO (CBD)?
Se invece di usare farmaci a base di elementi sintetizzati chimicamente preferisci usare sostanze naturali e soffri d’insonnia, soffri di ansia, sei sotto stress, nervoso, o agitato, scopri i prodotti CBD presenti nel nostro shop.
È sempre buona norma consultare il proprio medico se già si assumono dei farmaci - specialmente di quelli beta-bloccanti - per verificare che non vi siano potenziali interazioni con il cannabidiolo (CBD), come è opportuno fare con qualsiasi altro prodotto, anche se si tratta di un prodotto al 100% naturale (l’iperico, ad esempio, può avere interazioni con alcuni contraccettivi orali).
QUAL È IL MODO MIGLIORE PER ASSUMERE CANNABIDIOLO (CBD)?
In commercio si possono trovare diverse tipologie di prodotti a base di olio di cannabidiolo (CBD), ottenuti a seconda della tecnica di estrazione usata. È importante sottolineare che la materia vegetale di partenza utilizzata per produrre gli estratti di cannabidiolo (CBD) appartiene alle varietà di cannabis iscritte al registro comunitario europeo e ammesse alle coltivazioni a uso industriale. Questi estratti, da cui viene rimosso il THC - totalmente o restando entro i limiti di legge -, vengono poi monitorati per valutarne sia gli aspetti qualitativi e quantitativi dei cannabinoidi che le loro caratteristiche microbiologiche.
- Olio di CBD: è disponibile in varie concentrazioni e il suo punto forte è rappresentato dalla versatilità di utilizzo. Per ottenere olio a base di cannabidiolo (CBD), l'estratto viene diluito con olio di semi di canapa: questa soluzione permetterà di ottenere, quindi, le varie tipologie di oli presenti in commercio. Può essere assunto per via sublinguale, essere aggiunto agli alimenti e alle bevande che consumiamo quotidianamente, o ingerito sotto forma di capsule. Gli effetti dell'olio di CBD vengono percepiti più rapidamente quando viene assunto per via sublinguale. Questa tecnica d'assunzione garantisce dosaggi molto precisi e costanti e consente di ottenere gli effetti desiderati in tempi estremamente ridotti (dai 5 ai 20 minuti), in quanto il cannabidiolo (CBD) viene direttamente assorbito dal flusso sanguigno del tessuto sublinguale. Le capsule gel sono l’alternativa all’olio che permette di evitare il cattivo sapore e gli sprechi o i sovradosaggi, avendo ogni capsula un contenuto di cannabidiolo (CBD) standard. Rispetto alla tecnica sublinguale, l'ingestione di capsule richiede qualche minuto in più per fare effetto, ma rimane un metodo molto usato dalle persone dal palato più delicato. Per maggiori informazioni sull'utilizzo degli oli vi rimandiamo alla nostra Guida pratica al dosaggio dell’Olio CBD
- Cristalli di CBD: sono la forma più pura del cannabidiolo (CBD): per ottenerli, gli estratti di cannabidiolo (CBD) subiscono varie fasi di trasformazione e raffinazione, che conducono man mano a ottenere una sempre maggiore purezza nel prodotto finale. Una volta superata la soglia dell'80% di purezza all'interno dell'estratto, questo inizia a solidificare o, usando il termine specifico, a cristallizzare. Il processo di raffinazione prosegue fino a eliminare tutto ciò che non sia cannabidiolo puro e ottenere un estratto finale puro al 99% e oltre.
- E-liquid: Il cannabidiolo (CBD) può essere assunto come liquido all’interno di una sigaretta elettronica. L’inalazione di vapori consente di evitare i pericoli legati al fumo e ai processi di combustione ed è un modo efficace per assorbire velocemente i cannabinoidi, i cui effetti sono quasi istantanei: si potrà quasi immediatamente ottenere maggior rilassatezza e i sintomi legati al dolore vengono drasticamente ridotti.
- Prodotti topici e cosmetici: L’uso di prodotti topici a base di cannabidiolo (CBD) è indicato per le persone che soffrono di condizioni dolorose e/o croniche come l’artrite: si possono trovare sotto forma di unguenti, balsami o lozioni e vengono direttamente applicati nelle zone interessate per dare sollievo al dolore e ridurre le infiammazioni. Il cannabidiolo (CBD) viene sempre più utilizzato anche in cosmetica: creme, balsami e pomate dopo sole diventano così ancora più efficaci, grazie al potere coadiuvante del cannabidiolo (CBD) nell'azione delle altre sostanze nutritive presenti nel prodotto.
Il presente blog ha scopo esclusivamente informativo e divulgativo circa le possibili applicazioni del cannabidiolo (CBD) e di altri fitocannabinoidi con riferimento alle varie destinazioni d’uso possibili, esistenti o tuttora in fase di studio o di ricerca al fine di sensibilizzare e generare una corretta informazione dell’utenza.